Argentario Divers

Primavera in mare: la velella

PRIMAVERA IN MARE – IL MOMENTO DELLA VELELLA

Quasi tutti gli anni, all’inizio della primavera, arrivano a grandi ondate le Velelle.. è facile assistere al loro spiaggiamento lungo la spiaggia della Feniglia, soprattutto dopo una mareggiata di libeccio.

Alcuni le chiamano “barchetta di San Pietro”, ma il nome scientifico è Velella velella, e non è altro che un organismo coloniale simile ad una piccola barca a vela, in grado di galleggiare sulla superficie del mare ed essere sospinta dal vento proprio grazie alla famosa Vela.
Oltreoceano la chiamano ”By the Wind Sailor”, ed è una specie planctonica appartenente al phylum Cnidaria, classe IDROZOI.
Sono organismi carnivori che si cibano di uova, larve di pesci e crostacei che si trovano vicino alla superficie;

Come le meduse possiedono dei piccoli organi urticanti, ma la tossicità è lieve e non rappresenta un problema per gli esseri umani. Il caratteristico colore blu che le contraddistingue è dovuto alla presenza di pigmenti carotenoidi, utilizzati come fotoprotettori.  La riproduzione è sessuata, a sessi separati emettendo i gameti maschili e femminili che, fondendosi, producono zigoti.

La velella è provvista di uno scheletro cartilagineo galleggiante a forma di disco e le sue dimensioni sono in media comprese tra 2 e 6 cm. Questo disco, posto in posizione longitudinale, ha la forma di una cresta di forma triangolare simile ad una vela che le permette di muoversi sulla superficie dell’acqua tramite la spinta del vento.

La vela è trasparente, ed assume con la luce del sole riflessi azzurri e verdi, cosicché questi piccoli organismi, che si aggregano in grandi gruppi, appaiono ai nostri occhi come delle vere e proprie flotte di barchette in miniatura di colore blu intenso.

La velella vive nelle acque temperate e calde di tutti gli oceani e prolifera in certi periodi dell’anno, soprattutto in primavera ed in autunno.

Il loro nuotare alla deriva fa sì che, durante violenti temporali o in condizioni di vento forte e mare mosso, essi vengano depositati in grandi ammassi sulle spiagge. Così le velelle concludono il loro ciclo vitale. Colonie morte si ritrovano sulle rive lunghe le coste. I sottilissimi “scheletri”, in seguito alla morte diventano di colore bianco e dopo 2 o 3 giorni rimangono solo le vele che possono conservarsi per alcune settimane.

La presenza della Velella velella indica acque pulite ed attrae numerose specie di pesci in vicinanza delle coste, tanto che spesso viene anche utilizzata come esca.

Negli ultimi anni l’entità degli spiaggiamenti è  aumentata; al fenomeno sono state attribuite varie cause come ad esempio la scomparsa della tartaruga marina che era uno dei maggiori predatori delle velelle.

La comparsa improvvisa di enormi quantità di organismi marini prende il nome di bloom (fioritura). I bloom avvengono soprattutto in primavera e in autunno e sono probabilmente innescati da variazioni di temperatura e aumento della concentrazione di plancton.

Mentre le segnalazioni degli spiaggiamenti di velella sono abbastanza frequenti, i punti di origine dei bloom degli organismi gelatinosi sono sconosciuti. Sarebbe molto interessante sapere dove e quando si verificano dei bloom per poter meglio comprendere il ruolo ecosistemico di Velella velella. Il progetto “The International CIESM Jellywatch Programme”, in collaborazione in Italia con l’Università del Salento, si occupa da anni di raccogliere le segnalazioni di avvistamenti di meduse, tra cui anche la Velella velella.

fonti:https://www.reefcheckitalia.it/velella.html

Da segnalare questo video molto interessane:
https://www.youtube.com/watch?v=jtnZPyT-iic