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Il mistero dell’isola di Zanara

zanara

21 marzo 2019 – IL MISTERO DELL’ISOLA DI ZANARA

PERCHÉ IL GRANDE CARTOGRAFO GERARD DE CREMER, PIÙ CONOSCIUTO COME GERARDO MERCATORE, RIPORTA NELLE SUE CARTE DELL’ARCIPELAGO TOSCANO UN’ISOLA CHE LUI CHIAMA ZANARA, E LA POSIZIONA ESATTAMENTE TRA L’ISOLA DI GIANNUTRI E QUELLA DEL GIGLIO?

Mercatore era uno scienziato e un astronomo fiammingo molto rispettato, conosciuto soprattutto per aver inventato un sistema di proiezione cartografica che tuttora porta il suo nome.

Zanara nella carta del 1589 di Gerardo Mercatore

Nell’Ottocento quel tratto di mare era conosciuto col nome di Secca delle vedove, ed era descritto come un triangolo maledetto, un posto dove si celavano inquietanti misteri e tragici naufragi. La Secca delle vedove era famosa per un triste naufragio che avvenne secoli fa, nel quale persero la vita molti pescatori lasciando nel lutto molte giovani donne. Era considerata una zona pericolosa, ma piena di pesci favolosi. Eppure proprio li, in uno spazio di mare un po’ “speciale”, secondo Mercatore sorgeva un’isola misteriosa. È questa la storia di Zanara (o Zanera), un’isola fantasma riportata nelle carte rinascimentali tra l’isola di Giannutri e quella del Giglio.

Anche San Mamiliano, nel V secolo, avrebbe viaggiato tra le isole dell’Arcipelago Toscano, soggiornando, secondo alcune storie popolari, proprio a Zanara. Rimase lì per molto tempo prima di tornare nella sua amata isola di Montecristo dove, sempre secondo la leggenda, il santo sconfisse un drago alato facendo spuntare una sorgente sul luogo dell’uccisione. Il leggendario tesoro di San Mamiliano è stato da poco ritrovato nella chiesa a lui intitolata a Sovana, vicino a Grosseto.

L’Isola che non c’è la ritroviamo segnalata anche nei lavori di altri importanti incisori e cartografi del Seicento, come nell’Atlas Novus del Bleu, nelle incisioni dell’Italia centrale di Johannes Janssonius e nell’opera Topographia Italiae dell’incisore svizzero Merian.

Zanara è presente anche nella Carta dello Stato del Papa e del Granduca di Toscana del 1670 di Pietro Tedeschi. L’isola scompare dalle carte solo nel Settecento, quando le mappe diventano molto più dettagliate.

Resta però la curiosità e la suggestione di una storia intrigante narrata in quelle antiche carte geografiche, anche se al tempo di Mercatore spesso la magia si mescolava con la realtà.

TUTTAVIA LA PRESENZA DELLA SECCA DI MEZZO CANALE, PROPRIO IN QUELLA ZONA DOVE SI SAREBBE TROVATA ZANARA, NELLE ACQUE DOVE FORSE SI TROVAVA LA SECCA DELLE VEDOVE, CONTINUA AD ALIMENTARE LE NOSTRE FANTASIE.

L’immersione a Mezzo Canale è una delle più belle e affascinanti del mediterraneo. La secca è posizionata proprio nel centro del canale fra l’isola di Giannutri, l’isola del Giglio e il promontorio dell’Argentario, a ridosso della batimetrica dei 100 metri, in una zona molto particolare per la sua conformazione geologica.

E’ una montagna che dai 100 sale fino ai 24 metri, con pareti ripide che sprofondano velocemente verso gli abissi formando canyon e splendide franate di massi.

Il cappello della secca è il punto di avvistamento dei grandi pesci pelagici che spesso si aggirano alla ricerca di prede più piccole. Superata la batimetrica dei 35–40 metri le grandi gorgonie e le bellissime spugne incrostanti prendono il sopravvento sulla roccia.

Fra i grandi ventagli di gorgonie gialle (Eunicella cavolini) e rosse (Paramuricea clavata) poggiano le bellissime stelle gorgone (Astrospartus mediterraneum) e si nascondono tanute, saraghi, cernie, aragoste e tutto quello che si può trovare nel mediterraneo.

Intorno ai 50 metri solitamente si fanno gli incontri più imprevedibili: pesci luna, cernie di notevoli dimensioni che girano fra i rami di falso corallo nero (Gerardia savaglia), ricci melone e ricci matita.

L’immersione a Mezzo Canale è sicuramente indimenticabile, va però posta molta attenzione alle condizioni meteomarine imprevedibili, con correnti spesso molto forti.

Video subacqueo di Davide de Benedictis: https://vimeo.com/132880568

video puntata RAI sull’isola di Zanara:
https://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-57cd1961-fd91-40dd-a908-9515098ba2eb.html

FONTI

www.artemare.com
www.danielebusetto.it